Arriva l’indomabile Viki che, svegliatasi dal coma, vive ora in un mondo tutto suo, troppo bello per essere visto e ancor più per essere capito.
Poco tempo dopo è la volta di Ageni, costretta su una sedia a rotelle dagli effetti devastanti della tubercolosi ossea che non ha però scalfito la sua voglia di vivere e di lottare.
Grazie al piccolo-grande aiuto di tante persone e alla formazione di personale locale, nasce il primo centro diurno di riabilitazione aperto tutti i giorni per oltre 20 bambini disabili, che qui trascorrono le loro giornate eseguendo esercizi di riabilitazione, mangiando un pasto caldo. Per la prima volta vengono considerati per quello che sono: dei bambini!!
Importanza primaria viene data agli incontri mensili con i genitori, per sensibilizzare alla presa di coscienza della disabilità e dare forza e continuità ai risultati raggiunti
La sostenibilità di un progetto è data dalla sua capacità di continuare e crescere nel tempo con le sole sue forze.
Per questo la formazione specifica di 40 donne tanzaniane, che lavorano in orfanotrofi, asili, centri per bambini gestiti da ONG ed enti di cooperazione della regione di Iringa, è un investimento sul futuro dei disabili.
Nascono i corsi formazione con il coinvolgimento di 7 diversi enti, locali e internazionali, di docenti italiani esperti in fisioterapia, educazione, logopedia e psicologia e il rilascio di un attestato di frequenza riconosciuto dagli uffici regionali del welfare.
La sostenibilità di un progetto è data dalla sua capacità di continuare e crescere nel tempo con le sole sue forze.
Per questo la formazione specifica di 40 donne tanzaniane, che lavorano in orfanotrofi, asili, centri per bambini gestiti da ONG ed enti di cooperazione della regione di Iringa, è un investimento sul futuro dei disabili.
Nascono i corsi formazione con il coinvolgimento di 7 diversi enti, locali e internazionali, di docenti italiani esperti in fisioterapia, educazione, logopedia e psicologia e il rilascio di un attestato di frequenza riconosciuto dagli uffici regionali del welfare.
Il 18 Novembre 2012, la firma di un accordo triennale tra il Comune di Ferrara, il distretto di Iringa e la Nyumba Ali consente di promuovere, creare e finanziare il primo corso di formazione tenuto da un esperto di C.A.A. (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per 10 insegnanti selezionati dalle autorità locali, creando per la prima volta in assoluto le basi di un vero futuro scolastico per i bambini disabili.
A circa due ore di strada da Iringa, nel piccolo villaggio di Pomerini, nasce la prima “succursale” della Nyumba Ali. All’interno del nuovo centro le operatrici, formate durante i corsi professionali, garantiscono assistenza quotidiana a 20 bambini affetti da varie forme di disabilità fisica e mentale; dopo 4 anni di lavoro e formazione, nel 2016, il centro è stato affidato alla gestione completa di un’associazione e di personale locale: un grande traguardo di reale cooperazione.
Angela e Marco dell’ass. “Il Paddock” di Bologna, hanno formato il personale della fattoria “Kibebe” di Iringa, fornendo le basi metodologiche per continuare in autonomia questa preziosa attività per i ragazzi della Nyumba Ali.
Il gazebo del giardino diventa la “Scuoletta”, uno spazio dove bambini tra 6 e 13 anni hanno la possibilità di maturare competenze relazionali, comunicative, sviluppare il pensiero ed avviare apprendimenti come la lettura e la scrittura; strumenti necessari per la consapevolezza delle loro potenzialità.
Nel quartiere di Ngome nasce il secondo centro Nyumba Ali di Iringa che ospita:
Il “karakana”, laboratorio in cui ragazzi e ragazze disabili di età superiore ai 14 anni realizzano oggetti artigianali semplici, coltivano l’orto, cucinano e imparano attività da “adulti” legate a un riconoscimento sociale;
”L’auletta”, dove bambini disabili molto piccoli possono, attraverso semplici attività sensoriali, percettive e motorie, sviluppare vivere la loro corporeità e migliorare la loro relazione con l’ambiente e le persone circostanti;
La “casetta”, che accoglie i bambini disabili in grave stato di abbandono, seguiti da un'operatrice locale che svolge il ruolo di “mamma”.
I genitori dei bambini disabili seguiti dalla Nyumba Ali hanno inoltre fondato una associazione per difendere i diritti dei loro figli: un ulteriore enorme passo verso un futuro che guardi ben oltre la pura assistenza.
La casa famiglia si è trasferita in Italia: Bruna e Lucio hanno ufficialmente adottato Mage, Viki e Ageni:
Viki regala allegria a chiunque le doni uno sguardo, una carezza, Mage continua a conquistare il mondo con il suo sorriso, e Ageni ha conseguito la laurea all’Università di Bologna.
I centri proseguono in maniera autonoma le loro attività, grazie al prezioso lavoro delle dade e del coordinatore.
E, tutti assieme, continuiamo a volare!
L’esperienza maturata in oltre 15 anni hanno portato l’associazione alla consapevolezza che la “lista d'attesa” per accedere ad uno dei due centri, che contava oltre 35 bambini, non sarebbe mai potuta essere smaltita in tempi consoni alle necessità dettate dal contesto socio/economico.
Questa consapevolezza è dettata dal fatto che la quasi totalità dei bambini che frequentano i centri sono affetti da disabilità che ne compromettono l’autosufficienza in maniera permanente e, nonostante le azioni di informazione e formazione delle famiglie, il rischio di una regressione repentina in caso di dismissioni e rientro stabile al domicilio è quasi sempre troppo elevato.
Abbiamo quindi, grazie ad una raccolta fondi e a tanti amici, aperto un terzo centro di accoglienza e riabilitazione nella città di Iringa, più precisamente a Kihesa Kilolo che accoglie anch’esso 25 bambini con diverse tipologia di disabilità presenti sulla “lista d’attesa”. Accanto al centro abbiamo costruito e aperto una piccola scuola materna.
Un grande sforzo economico e non solo, una sfida continua per regalare ancora più sorrisi.