Siamo la Nyumba Ali, "casa con le ali" in lingua swahili, una giovane associazione nata a Bologna e cresciuta sulle fondamenta di una casa famiglia costruita a Iringa nel sud della Tanzania.

2015 - Agosto - Dicembre

2015 - Agosto - Dicembre

Anche oggi è Natale

26 dicembre

Carissimi desideriamo condividere con voi questa email che parla di solidarietà, di affetto, di torte, di amicizia e del natale quotidiano.

"Natale 2015

Cari Bruna e Lucio, abbiamo una famiglia di amici, con i quali abbiamo  condiviso tutta l’esperienza che nostra figlia  si è fatta nelle  numerose tappe  che dal 2008 ha fatto con voi ad Iringa.

Il loro  nipote P. ha subito un grave incidente con il suo taxi nel maggio del  2014 e da allora sono state tante le ricadute, i mesi passati immobile a letto colmo di tubi, tubini, sonde e sondini intercalati da piccoli  miglioramenti e ricadute, tutto aggravato dal grande dolore per la  perdita della mamma. Noi  non abbiamo potuto fare altro che stare vicini a tutta questa grande famiglia, una delle nostre  figlie  ha dato loro  qualche indicazione per il recupero motorio e l’altra ha sfornato alcune torte al cioccolato che hanno contribuito a dare un poco di forza a P. e che avrebbero resuscitato anche un morto.


Ormai vicini a questo  Natale, P. si sta riprendendo e migliora a vista d’occhio, le speranze  per un importante recupero sono tornate buone, l’ottimismo si  percepisce.

Una sorella di P. ci consegna una busta con un biglietto che recita così:

“E’ bello avere degli amici con cui condividere i momenti belli  e a cui appoggiarsi in quelli brutti. Avrei voluto fare un regalo alle sue  figlie, per ringraziarle, ma non riesco ad indovinare i gusti  neppure  dei miei nipoti ….. spero che non si offenda: il vostro aiuto è stato  prezioso e naturalmente impagabile e gli auguri sono di cuore. Che Dio  vi benedica”     Nonna di P."
All’interno c’erano anche cinquecento euro che noi vi doniamo con tutto il cuore.

Un abbraccio

Bruna e tribù

Canto di Natale

23 dicembre

Carissimi,

è bello poter aspettare di nuovo il Natale; nei continui cambiamenti d’umore, climatici, tecnologici è una fortuna avere punti fermi, date simboliche, eventi che si ripetono.

Il Natale è un “centro di gravità permanente”, ogni volta una sorpresa diversa, una riflessione inaspettata; non ho più lo stupore infantile, ora è lo stupore di chi sa che la vita è un dono, che incontrare le persone, ascoltarle, guardarle negli occhi, essere accolto, accettare sorrisi e lacrime è un dono, è un dono quotidiano.

C’è un giorno speciale in cui tutto questo diventa manifesto. Ci stiamo preparando al Natale, ieri la consueta festa d’auguri con i genitori dei bambini e la chiusura dei tre centri, oggi riposo preparazione di cene e pranzi, come sempre all’insegna della semplicità.

Dalla “casa con le ali” un CANTO DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO, le parole della canzone sono nei vostri cuori..

Bruna e tribù

Alcune semplici riflessioni dopo un Novembre con la Nyumba Ali

17 dicembre

Dopo 5 anni di studio, anche sulle disabilità, e dopo aver visto tanti bambini disabili nei periodi di tirocinio e nelle nostre vite, arriviamo in Tanzania (io, Paola, per la prima volta e Irene per la seconda) e ci stupisce la gioia dei bambini della Nyumba Ali.

Sono bambini che vivono in condizioni peggiori delle nostre, che hanno difficoltà motorie gravi e spesso anche cognitive, eppure su una cifra ipotetica di 20 bambini 1 solo si lamenta e tutti gli altri sorridono e sono felici.

Sorge spontanea una domanda: perché ci stupisce la loro gioia? Forse perché da noi spesso non è così? Crediamo che, in Italia, questo sia dovuto ad un’eccessiva preoccupazione delle famiglie che spesso sono insoddisfatte dei servizi e i figli, come ben sappiamo, assorbono le ansie e i vissuti dei genitori.

Qui invece i centri dell’associazione sono delle isole felici in cui finalmente a questi bambini è stata restituita la dignità di esseri umani e il permesso di uscire allo scoperto. Lo scopo è dare loro autonomia e permettergli di trovare un loro posto in una società che non li considera parte integrante di essa.

In negativo, invece, ci lascia spiazzate il modo in cui la gente del luogo ci guarda quando giriamo con le ragazze della casa (Marge, Ageni e Viky). I loro sguardi sono stupiti, impauriti…indescrivibili, quando a noi, al contrario, viene spontaneo accoglierle e volerle bene fin dal primo momento. Dovremmo cogliere ciò che c’è di positivo da una parte (meno ansia) e dall’altra (più accoglienza) dando così vita ad un contesto, sicuramente utopico, ma crediamo efficace. 

Paola & Irene 

Pillole dalla giornata internazionale della disabilità

6 Dicembre

Carissimi,

ecco a voi un breve filmato sulla nostra giornata internazionale della disabilità.

Buona Visione
Bruna

https://youtu.be/lzdXqQ_6i8Q

Colpi d'ala che portano in alto...

26 Novembre

Sono davvero felice di come ho trovato i due centri che ho visto nascere e crescere e di come sta decollando il centro nuovo (contestualizzate questa frase all’interno dei problemi e del folklore locale). Bimbi notevolmente migliorati nell’aspetto motorio, IMG 9042cognitivo, ma soprattutto nell’ambito delle autonomie (vestrirsi, svestirsi, continenza urinaria, lavare panni, mangiar da soli..), dade molto più propositive, motivate, opportune nella scelta degli esercizi, delle attività, nel comprendere i bisogni dei bambini (permane la tendenza al riposo pomeridiano, ovvero: dopo pranzo, se non richiamate, non si fa più niente).

Per la prima volta però mi sento in dovere di fare un appello: l’avviamento del centro nuovo ha portato i costi alle stelle: i bimbi sono raddoppiati (ora sono 59), vengono tutti i giorni e non a giorni alterni, il personale nuovo assunto, i trasporti, il mangiare…Ho sempre pubblicato foto di bimbi belli e sorridenti e mai ho sentito il bisogno di chiedere perché tutto sembrava equilibrato, questa volta sono rimasta davvero colpita da quanto sia cresciuta la Nyumba ali e dei costi che necessita. Non voglio certo mandarvi foto di bimbi disabili nelle loro capanne o nei cortili denutriti e pieni di mosche perché sporchi e immobili con qualche frase del tipo “questo bimbo ha bisogno di te” o “aiuta questo bimbo ad avere un domani”,  le storie strazianti le abbiamo sempre raccontate per rendervi partecipi, per meglio descrivere la realtà locale, non di certo per raccogliere soldi…ma in questo momento storico c’è bisogno dell’aiuto di ognuno di noi, ingegnamoci, ci servono altri colpi d’ala.

Giulia Fisio

Pomerini e tanto altro...

15 Novembre

POMERINI

La responsabile del centro ci ha abbandonati da un momento all’altro con un SMS e le tre dade, da Gennaio, si autogestiscono.

Abbiamo trovato i bambini ben curati e sorridenti, le dade partecipi, orgogliose dei miglioramenti ottenuti, e ben organizzate : tutto era ordinato. Marina, che un anno e mezzo fa camminava a fatica tra le parallele, mi riconosce e mi corre incontro in punta di piedi, trattengo a stento la commozione. Dada Veronica mi dice che, visto i risultati ottenuti, hanno deciso autonomamente di ritirare le parallele che avevamo montato di fronte alla sua capanna e di montarle a casa di Jacopo perché ora servono a lui. Non solo, hanno applicato la procedura concordata assieme: hanno fatto firmare il contratto ai genitori! Questo episodio è un puzzle che finalmente si compone grazie al lavoro di tutti quelli che in questi anni ci hanno creduto. Non è da considerarsi banale, ma un traguardo faticosamente raggiunto…a questo punto davvero mi commuovo.

Dopo pranzo ci sono le attività più ludiche… sembra tutto un po’ troppo organizzato, ci sarà sotto qualcosa? La mia presenza? La sgridata appena ricevuta da Mamma Bruna?

Ritorno nella realtà Africana con le sue assurdità quando, durante i giochi con la palla le dade competono con i bimbi travolgendoli correndo da una parte all’altra della palestra.

I bimbi hanno fatto progressi molto importanti: Alex ha imparato a mangiare da solo utilizzando la manina che meglio risponde ai comandi, alcuni adesso riescono a gattonare altri ad alzarsi in piedi e a camminare, addirittura Marina ci corre incontro (un anno fa camminava a fatica tra le parallele), Adja si lava i vestiti, altri comunicano con un gesto il bisogno di andare in bagno , tutto sembra funzionare…

EQUILIBRI INSTABILI

Jacopo ha circa sei anni ma ha l’aspetto di un bimbo di due…la testa grossa e pesante ed un rallentamento motorio lo rendono molto instabile. L’anno scorso le dade si erano poste come obbiettivo il miglioramento del controllo del tronco da seduto… Adesso Jacopo ha imparato ad alzarsi in piedi e compie qualche passo con le braccia aperte per non perdere l’equilibrio avanzando lentamente lentamente. Sembra che cammini su uno stretto sentiero tra due precipizi; il momento è serio e commuovente ma la sua concentrazione e precisione nei movimenti per non perdere l’equilibrio mi fa scoppiare a ridere.

La mamma di Jacopo, consapevole dei miglioramenti ci ringrazia.

IL SALUTO DEI BAMBINI

Il bambino corre incontro all’adulto accennando il saluto con le manine alzate. Il saluto si compie quando l’adulto si china e il bambino pone le sue manine sul capo dicendo “shikamo”. Ogni bimbo della Nyumba Ali ha personalizzato il saluto creandone uno tutto suo: c’è chi si alza in piedi traballando, chi si punta sulle ginocchia, chi utilizza solo la manina, quella meno colpita, poi c’è Danieli che pone il suo piedino sul capo dell’adulto, non può pronunciare il saluto ma offre il suo sorriso travolgente.

VI RICORDATE VASCO?

Due anni fa abbiamo investito molto sul suo inserimento scolastico, ostacolato dalla scuola, dalla famiglia e anche dalle difficoltà oggettive: viveva infatti con la nonna lontano dalla scuola, gattonava e non camminava. Alla prima visita presso la sua capanna, lo abbiamo sorpreso mentre stava zappando nei campi. Abbiamo comunque deciso di batterci per lui e gli abbiamo fornito una carrozzina speciale che si guida con le mani, abbiamo fatto vari incontri con il preside ed i maestri e finanziato la costruzione di un bagno solo per lui presso la scuola.

È stato un grande rischio in quanto sia la famiglia che la scuola non sembravano realmente interessati ad intraprendere questo progetto, ostacolato inoltre dalla distanza che rende difficoltosi i controlli.

Dopo 2 anni dall’inserimento abbiamo fatto una visita a sorpresa e con grande gioia e stupore il bagno è una realtà, è più bello di una casetta africana e Vasco era a scuola contornato dagli altri bimbi.

Ritorno a casa...

11 Novembre

Ricordo il mio primo viaggio per arrivare a Iringa...Neolaureata, la voglia di vedere e di fare, lo stupore nel vedere la vita africana dal finestrino del bus, elefanti e giraffe mentre si attraversa il Mikumi, sapevo che a questa strana coppia trasferita da poco ad Iringa serviva una Fisioterapista per inaugurare il centro diurno e per impostare il lavoro, si voleva iniziare a dare una possibilità ai bimbi disabili, gli ultimi degli ultimi, ma nessuno di noi aveva idea della strada che avremo percorso...Adesso i centri sono tre e le attività spaziano della riabilitazione allo studio, all'esecuzione di semplici lavoretti, all'ippoterapia...

Dalla stimolante curiosità dalla prima volta negli anni la sensazione del viaggio è lentamente trasformata in una piacevole sensazione di tornare a casa.
Le Dade hanno accolto me e mio babbo con canti e balli in pieno stile locale, ecco alcune foto...

Il primo mese di Cristina: sulle tracce di Francesco e il sultano

2 novembre

E' ormai trascorso un mese, la vita in solitaria che all'inizio mi sembrava tanto lenta è trascorsa velocemente. In questo mese ho vissuto esperienze belle e brutte. 

Ho imparato a conoscere meglio le operatrici con cui collaborerò questi mesi, donne determinate, fiere del lavoro che fanno, che hanno imparato a chiedere le cose senza cercare sotterfugi per ottenerle. 

Ho conosciuto finalmente Adam, il prezioso braccio destro di Bruna, che sinceramente credo sia prezioso davvero. L'ho osservato attentamente in questo mese, cercando quasi in modo ossessivo di beccarlo in fragrante, di trovargli un difetto, di trovare la falla in questo ragazzo che sembra troppo occidentale nel modo di lavorare per essere tanzaniano. Mi sono dovuta ricredere, è bravo con i genitori, con i bambini, con le autorità locali...certo, per scrivere l'ODG dell'incontro di sabato con i genitori ci ha impiegato una mattinata intera, ma non si può avere tutto dalla vita! la fretta non è di questo mondo! 

Ho gioito nel vedere gli occhi luminosi di una nuova ragazza che viene al centro, felice dei piccoli risultati che raggiunge ogni giorno con i suoi amici nel nostro nuovissimo laboratorio creativo. 

E mi sono sentita orgogliosa di collaborare con questa associazione quando è uscito l'articolo sul libro di Zawadi sul giornale, ma anche molto più semplicemente quando mi sono concessa di restare a giocare con i bambini del centro di Ngome, tralasciando gli impegni che avevo. 

Poi ho visto e sentito cose meno belle: un ospedale in cui il dottore non poteva operare, prima perché non aveva una siringa, poi perché era il momento della sua pausa, poi perché noi non avevamo telefonato prima di andare...ma alla fine l'insistenza di Adam ha vinto. 

Ho scoperto che viene fatta una selezione speciale per le operatrici delle accettazioni degli ospedali di tutto il mondo, se non sono scontrose e sgarbate e possibilmente lavative non possono essere assunte. Ecco qua in Tanzania a queste caratteristiche si aggiunge la corruzione: l'operazione costa 60.000 scellini e io te ne chiedo 70.000....ed anche in questo caso la paziente “incazzatura” di Adam ha vinto. 

Poi ho sentito suggerimenti ambigui che mi hanno lasciata perplessa, come il consiglio dato da un medico ad una nostra dada che doveva portare il figlio a far operare a Dar, che le ha suggerito di pagare 2000 scellini ogni volta che un medico o un infermiere la facevano attendere troppo, approfittandosene del fatto che la gente che non è di Dar è più "timida"e quindi rimane ad aspettare in silenzio senza protestare ore eterne. La nostra dada non ha pagato, risultato ha dovuto aspettare 3 giorni per sentirsi dire che il bambino verrà operato il prossimo mese. 

Ho litigato con una guardiana che dormiva tutto il giorno e litigherò domani con uno zio che si permette di fare commenti improbabili sul lavoro che svolgiamo.

Insomma gioie e dolori di un quotidiano che è straordinario!

Ho cercato in questo mese di seguire il consiglio di un amico che mi ha detto di essere come San Francesco quando è andato dal sultano, senza pregiudizi, senza la supponenza di voler cambiare l'altro, con rispetto assoluto, nell'accoglienza dell'altro, anche quando non lo capiva.

Io mi sforzo, ci provo, ma la strada da fare è ancora tanta!

Cri

Gli artigiani della Nyumba Ali

10 Settembre

Carissimi,

la nostra Maestra Marisa, tornata da noi per le vacanze estive, ha pensato che per alcuni  bambini fosse giunto il momento di cambiare attività e  ha preparato dada Tumaini ad un nuovo lavoro da fare a  Ngome: un laboratorio artigianale che produce cartapesta, cartamano, biglietti da visita, collane e braccialetti.

Gli artigiani sono Peter, Renata e Salesia. Guardateli all'opera.

Buona visione

Bruna

https://youtu.be/L8vtwrb-tOs

Il progetto in collaborazione con IBO per l'inclusione scolastica dei minori con disabilità

24 Agosto

Il progetto

L'intervento intende accrescere le competenze e le conoscenze degli insegnantisensibilizzare le famiglie e le comunità rurali del distretto di Iringa e, parallelamente, promuovere i diritti dei disabili e l'educazione interculturale in Emilia-Romagna. Le attività previste comprendono formazioni e scambi di buone pratiche tra l'Italia e la Tanzania, piccoli lavori di adeguamento strutturali presso le scuole tanzaniane, doposcuola, visite domiciliari, animazione nei villaggi, laboratori nelle scuole di Ferrara ed un seminario a Bologna.

Il progetto è promosso da una rete di 4 realtà emiliano-romagnole (ONG IBO Italia, Associazione Nyumba-Ali, Comune di Ferrara e la ditta Didacare s.r.l.), ed è co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna grazie alla L.R. 12/2002 a favore degli interventi per la cooperazione internazionale, la solidarietà e la promozione di una cultura di pace tra i popoli.

Con una missione in loco e un corso per insegnanti locali, inizia la prima fase delle formazioni previste nel progetto "Inclusione scolastica dei minori disabili nel Distretto di Iringa in Tanzania" promosso da una rete di realtà emiliano-romagnole e co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

Dal 18 al 22 maggio 2015, un esperto dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara, il dott. Francesco Ganzaroli, sarà docente di un corso per insegnanti tanzaniani sull'uso della Comunicazione Aumentativa Alternativa per l'inclusione scolastica. Coadiuverà la realizzazione del corso la dott.ssa Miriam Arensi che in passato ha svolto un anno di Servizio Civile con IBO Italia proprio ad Iringa.

A seguire, dal 25 al 29 maggio 2015, si terrà una importante sessione di formazione per dipendenti delle scuole che si occupano di assistenza, cura e riabilitazione di bambini con disabilità. Il corso sarà tenuto dalle operatrici esperte del Centro Nyumba-Ali di Iringa.

Le due attività di formazione aprono i battenti al progetto di cooperazione della durata di 12 mesi e che ha come scopo la promozione dell'inserimento mriamscolastico nella scuola primaria dei bambini con disabilità in Tanzania e, parallelamente, la sensibilizzazione rispetto ai diritti delle persone con disabilità e l'educazione interculturale in Emilia-Romagna. A questa prima fase seguiranno altre attività di formazione, scambi di buone pratiche, lavori di adeguamento strutturali presso le scuole tanzaniane, laboratori nelle scuole di Ferrara e un seminario a Bologna.

Il progetto è promosso da una rete di 4 realtà emiliano-romagnole (IBO Italia, Associazione Nyumba-Ali, Comune di Ferrara e la ditta Didacare s.r.l.), ed è co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna grazie alla L.R. 12/2002 a favore degli interventi per la cooperazione internazionale, la solidarietà e la promozione di una cultura di pace tra i popoli.

Il progetto "Inclusione scolastica dei minori disabili nel Distretto di Iringa in Tanzania" è frutto di una conoscenza e di una collaborazione poratta avanti da diversi anni fra IBO Italia, Nyumba Ali e Comune di Ferrara, anche grazie alla presenza di volontari IBO in Servizio Civile e dei Campi di Lavoro e Solidarietà ad Iringa e Pomerini.

La festa nel nuovo centro la racconta Giulia C.

16 Agosto

Si può rimanere incantati, si può rimanere affascinati, rapiti, stupiti, rattristati, commossi, colpiti la prima volta in Africa. La prima volta in Tanzania. La prima volta ad Iringa. La pima volta a Nyumba Ali.

Sì, può succedere. E mi è successo.

I colori, sapori, suoni e folclore africano erano tutti lì, intorno al terzo nuovo centro di Nyumba Ali, uno dei tanti passi in avanti di Mama Bruna e Baba Lucio ed il “loro mondo” per cambiare il mondo in cui noi tutti viviamo.

La festa d’inaugurazione è stata un grande cuore pulsante i cui battiti erano scanditi dai canti e balli delle dade ed Adam e dei bimbi della Nyumba Ali, veri protagonisti della giornata. E’ stata la festa di chi sa condividere gioie e dolori dei bimbi speciali che Nyumba Ali sa vedere come “doni” e che ci ha insegnato a vedere come tali. E’ stata la festa delle dade e del loro impegno ed entusiasmo nell’organizzazione perfettamente tanzaniana della giornata, che ci hanno fatto trovare cibo delizioso preparato con cura ed amore. E’ stata la festa baciata dal sole più dolce che il periodo permette ed il cielo in quel fazzoletto di terra si è colorato del viola e giallo dei festoni con cui le dade hanno adornato il cortile.

Il calore, l’affetto e la presenza dei tanti amici, invitati e genitori dei bambini hanno completato la magia.

Ho visto sorrisi, quelli veri, che nascono dal profondo del cuore e le lacrime che sgorgano dalla commozione più pura ascoltando le parole tratte dal libro di Zawadi. Ci ha ricordato le difficoltà del vivere da disabile in questo Paese e dei sacrifici che la sua mamma ha dovuto fare per lui, prima di incontrare l’aiuto prezioso che Nyumba Ali gli ha saputo dare.

Un momento speciale è stato segnato dallo spettacolo di giocoleria del mazingaombwe Federico. Mi sono divertita a fotografare i volti estasiati e sorpresi del pubblico numeroso, illuminati dalle risate di divertimento e di partecipato entusiasmo che scaturivano quando.

Federico coinvolgeva i bambini arrivati dal quartiere per ammirarlo o manipolava 3 cappelli al ritmo di una canzone di Micheal Jackson. Quei sorrisi, quello stupore, come di chi sperimenta qualcosa per la primissima volta, mi resteranno sempre dentro.

La bellissima struttura del nuovo centro, dotata di un ufficio, una grande palestra equipaggiata, scuoletta, appartamentini residenziali non sarebbe nulla senza quel cuore pulsante.

E quel cuore c’è. Io l’ho visto.

Giulia Carrozza